Siamo fatti (anche) di microplastica

La foto in apertura sembra rappresentare forme di vita sconosciute.

In realtà le conosciamo molto bene, ci siamo a contatto tutti i giorni e sono una minaccia alla vita.

Quella fotografata da Mandy Barker (Prix Pictet 2017) sono campioni di microplastica trovati in mare. Sono fotografati al microscopio come fossero piccole specie animali appena scoperte.

Cos’è la microplastica?

Per microplastica si intendono le particelle di materiale plastico, generalmente più piccole di 1 millimetro, che si infiltrano nell’ambiente e negli alimenti inquinando l’ecosistema e la salute umana. La microplastica non nasce micro, deriva invece da pezzi di plastica più grandi, che con il tempo, il meteo o l’usura si frammentano. Origina da tessuti sintetici, pneumatici, contenitori, vernici varie e quell’infinito numero di altri oggetti e materiali di cui siamo circondati.

Microplastica nel nostro corpo

Come fa notare Nicolas Lozito sulla sua newsletter “Il colore verde“, una recentissima ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Environment International ha evidenziato che ci sono tracce di microplastica nel nostro sangue.

Su 22 campioni di sangue provenienti da donatori anonimi, ben 17 contenevano microplastica. Vale a dire 8 persone su 10 “positive” alla microplastica. Seppur buona parte dei “rifiuti” che ingeriamo sono normalmente smaltiti dal nostro organismo, parte di questi rimangono nel nostro corpo e finiscono per inquinare persino il nostro sangue.

Secondo il WWF, noi ingeriamo in media circa 5 grammi di microplastica a settimana, l’equivalente di una carta di credito. Sembra un’enormità e lo è!

Segnali inequivocabili per un cambiamento immediato

Il corpo umano, all’80% fatto d’acqua, somiglia sempre più alla bottiglia in PET che abbiamo sul tavolo da pranzo. Un ulteriore segnale dell’importanza di cambiare certi stili di vita, certe abitudini, i sistemi di consumo che con il tempo ci stanno trasformando nel vero senso della parola.

Per questo diventa sempre più importante passare da un sistema economico basato su un modello Lineare ad uno basato sull’Economia Circolare, adottando una visione di lungo periodo che offra un’opportunità di crescita rispettosa delle necessità del pianeta.

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