Un esempio di mobilità urbana sostenibile e inclusiva

Per trasformare le città in ambienti più accoglienti e vivibili per tutti serve tempo, ma soprattutto una pianificazione attenta alla mobilità urbana sostenibile.

Non ero mai stato a Leuven, una città delle Fiandre di 100.000 abitanti, per il 65% studenti universitari della rinomata KU Leuven, ma l’atmosfera e la capacità di rendere una città veramente sostenibile mi hanno piacevolmente colpito.

La città di Leuven, in italiano Lovanio, non molto distante da Bruxelles.

Ci sono stato qualche giorno fa insieme ad ISINNOVA per parlare di Comunicazione a proposito del progetto Europeo Dignity.
Quello che si nota fin da subito non è solo l’energia di una città con un’età media così bassa, ma soprattutto una concezione di città decisamente diversa dalla media: una mobilità sostenibile e alla portata di tutti, inclusiva.

Bici e bus, o più semplicemente i piedi, sono i mezzi di trasporto prevalenti.

Dalle cargo-bike alle micro bici, con il bus come principale alternativa. Le auto? Poche.

E quando non vedi e non senti le auto attorno a te, lo spazio urbano diventa dei cittadini, dei commercianti, di chi sorseggia birra belga ai tavolini di piazze brulicanti di vita.

Il sito web della città di Leuven, disponibile anche in inglese, con molte informazioni su come funziona la città.


Per chi, seppur adulto, non è mai salito in bici, spesso migranti che nelle terre di origine neanche si potevano permettere due ruote e un telaio, organizzazioni locali offrono corsi per tutte le età. E dopo alcune ore di prova insieme a volenterosi volontari, questi ciclisti novelli non solo hanno conquistato la libertà sui pedali, ma hanno pure imparato qualcosa in più sulla lingua e la cultura locali. Integrazione a pedali.
Anche il free-floating selvaggio non è concesso: monopattini e bici che ormai imperversano sui marciapiedi di molte città, qui possono essere depositati solo nelle aree indicate dal comune.
Quando arrivi in una città del genere, alla sensazione di piacere e scoperta segue sempre una domanda: ma perché quello che si è realizzato qui non può accadere altrove?

Tutta un’altra idea di città rispetto a quella che ha in mente l’Arabia Saudita.

Grandi cambiamenti hanno bisogno di una visione condivisa e lungimirante basata sul coinvolgimento di tutte le persone.

Funzionari, politici, commercianti, associazioni, cosi come di semplici cittadini che capiscono cosa c’è in gioco. E’ quello che ha fatto negli anni l’amministrazione di Leuven con un po’ di coraggio e la forza della ragione.
Partiamo dal loro esempio e da quello di una mamma che fa la spesa con la sua bici station wagon e da un figlio che la segue mettendocela tutta.
E pedaliamo!

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