Vendere un sogno nel deserto: The Line

Non è la promessa di un’agenzia di viaggi, ma il progetto messo a punto dai Sauditi per realizzare la città del futuro (secondo loro).

Si chiama The Line ed è lunga 170 km, larga 200m e alta 500m, il tutto rivestito da vetri a specchio nel bel mezzo del deserto arabo, ma con sbocco sul mare.

NEOM the line
Il progetto Saudita The Line

Promette di essere Zero Carbon, consentire l’attraversamento da un’estremità all’altra in soli 20 minuti con soli mezzi pubblici (le auto non esistono!) e fornire entro 5 minuti tutti i servizi di cui una persona avrebbe bisogno.
La città da 15 minuti tanto reclamizzata dalla sindaca di Parigi? Una cosetta al confronto.

Video impeccabili, storytelling da manuale, team di esperti internazionali (anche italiani), a lavoro su questo progetto che vorrebbe contribuire a delineare la città del futuro. Quanto sia futuro non è chiaro. Sul sito nessuna indicazione di data o di piano esecutivo, ma è evidente quanto l’idea di città su sui si basa sia piuttosto diversa da quella che si può immaginare per la stragrande maggioranza dei cittadini di questo mondo.

Per molti ma non per tutti

Una città per l’elite, a suon di petrodollari, per chi può immaginare di vivere in un ambiente avveniristico, con il concetto di smartcity portato all’estremo.
Ben diversa dall’idea di aumentare la Qualità di Vita nei territori, nel proporre piani e azioni concrete per rendere più sostenibili le nostre città. Questo non è un futuro lontano. Gli esempi virtuosi ci sono già, basta dare un occhio a come evolvono città come Amsterdam, Copenaghen o Leuven (di cui avevo scritto tempo fa).

Questione di tempo

Ma per ora il fulcro sta nella narrazione, nello sforzo che si fa nel far immaginare la città ideale, mentre nella calda estate di quest’anno le nostre città ribollono sull’asfalto.
Su questo c’è da lavorare e la comunicazione, il marketing, la partecipazione delle comunità alle decisioni sul come far evolvere i propri quartieri e le proprie città sono fondamentali.
Per una seconda avveniristica Dubai c’è tempo.
Per delle città più sostenibili il tempo invece scarseggia.

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